21/07/2020
Nel giardino esterno del Museo MAXXI di Roma, nella giornata di ieri si sono riunite tutte le realtà più interessanti dello Street Food nazionale per la presentazione di STREET FOOD 2021, la guida del Gambero Rosso al cibo di strada italiano. L'evento è stato ospitato dal Ristorante Mediterraneo in una suggestiva cornice all'aperto con luci e installazioni in bamboo, e si è aperto con la premiazione di CiVà come miglior Street Food on the Road 2021.
All'evento hanno partecipato tante eccellenze tra food truck, ristoranti e chef italiani, ognuno con la propria storia e la loro proposta di cibo di strada, secondo antiche tradizioni, rivisitazioni e innovazioni concettuali: dal pollo fritto di Legs (Roma), alla pizza calabrese di Kalavrì (Catanzaro), fino alle arancine scoperchiate di Cantunéra Ibla (Ragusa), in un menù di assaggi che è un viaggio su e giù per l'Italia.
Tra i premiati, anche il miglior Street Food da Chef per la creazione di 1983. Cronaca di un'estate, un piatto da mangiare in pochi morsi ma con una storia profonda, stampata col nero di seppia su una carta commestibile di riso.
Nell'ambito del food, il blocco della ristorazione del periodo precedente ha portato molte realtà a reinventarsi e trovare nuove modalità di distribuire i propri prodotti. Da una prima chiusura totale, al potenziamento delle attività di delivery fino ad una (ri)conversione all'asporto, snellendo in qualche modo la modalità di fruizione dei pasti - senza mai lasciare indietro la qualità.
Sin dall'inizio, CiVà ha proposto i suoi box personalizzati ad eventi privati e catering, allestendo intorno a sé un'atmosfera frizzante e spettacolare, portando gli ospiti nel proprio circo a gustare creazioni e acrobazie culinarie.
Racchiusa nel nome CiVà, acronimo di Cibo Vagabondo, c'è anche l'esclamazione ci và - in cui sta il senso di una cucina spontanea, fatta di prodotti del territorio e della loro sapiente lavorazione, in un formato che non può farci che esclamare che un'altra di quelle polpette fritte lì, ci và.
Tutto il progetto CiVà si è costruito intorno al desiderio (e sogno, ad oggi esaudito) di posizionarsi nel modo giusto nel panorama dei Food Truck italiani, facendosi notare subito per la propria eccellenza. Insieme a CiVà, abbiamo collaborato in modo creativo alle fasi iniziali con lo stesso spirito che anima questi ragazzoni circensi della cucina: la voglia di mettere insieme le loro diverse professionalità, tutte legate alle eccellenze del territorio, e con un occhio all'estetica.
In origine kapusons incontrò LiLo - Libero Locale, poi venne CiVà. Del nostro contributo ad entrambi i progetti abbiamo raccontato già raccontato in questo articolo, ripercorrendo le tappe del nostro percorso insieme.
Ad oggi, una delle manifestazioni più "visibili" del nostro supporto creativo all'immagine e alla comunicazione di CiVà, che con la formula su ruote porta in giro uno "spettacolo di sapori" - è sempre in giro insieme al team: stiamo parlando proprio del camioncino verde olivastro che ospita il retroscena dello spettacolo.
A dirla tutta, noi kapusoni ci siamo un po' commossi nel vedere per la prima volta il truck nella sua interezza, decorato e forte della sua nuova identità e presenza. Abbiamo anche scoperto che nel suo passato meno recente, 'o lucertolone (come viene chiamato affettuosamente in officina) custodiva, friggeva e serviva deliziose olive all'ascolana in territorio teutonico, in una non ben definita area geografica tra Monaco ed Amburgo.
Il viaggio di CiVà è tuttora in corso, e punta in una direzione che sa cogliere appieno le dinamiche del mercato, della comunicazione e delle esigenze del nostro particolare periodo storico. L'arco è sempre teso verso un'innovazione smart, in questo caso più compatta e sempre gustosa, come la proposta andata in scena ieri sera. A distanza di un anno e mezzo dall'inizio, è arrivato il premio come Migliore Food Truck 2021, ritirato con entusiasmo ieri pomeriggio - grazie ad un'esperienza in scatola che parla da sé.
Il packaging in cartone ecologico viene accompagnato a sorpresa al suo interno da una sorta di studio leonardiano sul piatto, quasi a disegnarci la genesi di una piccola opera d'arte che sta comodamente nei palmi delle nostre mani. Anche questa visione del menù, incluso come parte integrante del box, è frutto di un artwork originale di una artista italiana.
Lo scrigno di CiVà schiude tre piccole meraviglie:
- Pizziddo Integrale con Antico Pomodoro di Napoli e Cacioricotta di capra del Cilento (presidi Slow Food). Sappiamo da fonti certe che l'impasto sapientemente lavorato ha poi lievitato allegramente durante il tragitto, pieno di emozione.
- Polpetta di baccalà con ceci e patate. Cremosa e rotondissima, prima vittima dell'attacco al box.
- Polpetta di sfilacciata di Maiale nero lucano con ketchup di pomodoro datterino giallo. Palette alzate all'unanimità per un 10/10 alla frittura perfetta, alla morbidezza della carne e al sapore delle spezie.
Ve la raccontiamo, perché abbiamo già mangiato tutto e non abbiamo fatto manco una foto.
(meno male che ci hanno pensato i nostri amici di CiVà a pubblicarle tutte sui loro social!)